Briganti Rugby Catania: incendiata struttura

Sono servite quasi cinque ore ai vigili del fuoco per domare le fiamme che nella notte di mercoledì hanno inghiottito la Club house, la struttura della società di rugby di Catania, che da dieci anni svolge attività sportive e sociali dirette ai giovani di uno dei quartieri più delicati della città, Librino.

Il rione periferico di circa 70 mila abitanti, spesso abbandonato e ghettizzato, è una delle roccaforti della criminalità organizzata e dello spaccio. “Abbiamo subito un attentato – racconta Piero Mancuso, tra i fondatori de i Briganti –, contro i nostri ragazzi, perché bruciare la Club House significa cancellare uno dei pochissimi punti di aggregazione di questo quartiere”. I Briganti affiancano allo sport, numerose attività di doposcuola e d’istruzione, come la “Librineria”, una biblioteca sociale che raccoglieva più di duemila volumi, ormai andati in fumo. La catena del cancello divelta, e la presenza di più punti di fuoco, spiegherebbero l’incendio doloso, sul movente la polizia continua a indagare.

“Non abbiamo ricevuto di recente minacce – aggiunge Stefano Curcuruto, presidente de I Briganti –, pensiamo a tante cose, la matrice potrebbe essere mafiosa, politica o semplicemente un atto vandalico. Abbiamo perso dieci anni di storia, oltre alle maglie, quelle di due nostri cari ex giocatori, le coppe, il materiale medico, le attrezzature sportive, e la cucina dove convivevamo il terzo tempo”. L’ultimo appello è diretto al capo dello Stato Sergio Mattarella, che la settimana prossima sarà in visita a Librino. “A maggio scorso è stata la Boldrini a venirci a trovare, perché aveva saputo delle nostre attività – conclude Mancuso –, non ci dispiacerebbe se il presidente passasse, in questo momento così buio per noi”.

** Articolo pubblicato ne Il Fatto Quotidiano (pag. 11), venerdì 12 gennaio 2018 **

Saul Caia

Saul Caia

Giornalista freelance. Dopo alcune esperienze all'estero, tra cui Spagna, Canada e Stati Uniti, sono rientrato in Sicilia. Oggi collaboro con Il Fatto Quotidiano realizzando video e articoli di cronaca e approfondimento.
Tra i riconoscimenti più importanti ho ricevuto il DIG Awards 2017, il premio 'Roberto Morrione' 2012, il premio giornalista emergente in Sicilia 'Giuseppe Francese' 2016.
Saul Caia

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Giornalista freelance. Dopo alcune esperienze all'estero, tra cui Spagna, Canada e Stati Uniti, sono rientrato in Sicilia. Oggi collaboro con Il Fatto Quotidiano realizzando video e articoli di cronaca e approfondimento. Tra i riconoscimenti più importanti ho ricevuto il DIG Awards 2017, il premio 'Roberto Morrione' 2012, il premio giornalista emergente in Sicilia 'Giuseppe Francese' 2016.

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