Priolo, arrestato Sindaco recordman di imputazioni
Appena qualche ora prima aveva postato nella sua pagina facebook, un articolo sul caso della lista di ‘impresentabili’ denunciata dal pentastellato Giancarlo Cancelleri, che sarebbe diventata un boomerang per i cinque stelle alle prossime regionali in Sicilia. Forse, il sindaco di Priolo Antonello Rizza, candidato con Forza Italia nella coalizione che sostiene Nello Musumeci, non immaginava che nella stessa mattinata la polizia si sarebbe presentata per notificargli gli arresti domiciliari.
Il primo cittadino è accusato di turbativa d’asta, truffa aggravata e tentata concussione, relativi alla gestione di alcuni appalti nel Comune da lui amministrato. Secondo l’indagine dei magistrati aretusei, farebbe parte di un “consolidato sistema d’illegalità”, che sarebbe “diffuso all’interno e all’esterno dell’amministrazione comunale priolese”, e finalizzato al “condizionamento e alla prevaricazione per il perseguimento illecito di finalità di tipo personale e clientelare”. Il cuore dell’indagine è concentrata su tre appalti assegnati a persone vicine al primo cittadino, che avrebbe permesso di acquistare, attraverso la Consip, dei beni con codici alterati in modo da poter consentire all’imprenditore Francesco Artale, la vendita dei beni a prezzi maggiorati. L’imprenditore è indagato per turbativa del procedimento di scelta del contraente, truffa aggravata e frode nelle pubbliche forniture, inoltre a suo carico è stato disposto il sequestro preventivo di oltre quindicimila euro, per la truffa e frode, e più di ottanta seimila euro, in relazione alla truffa ai danni del Comune di Priolo, in relazione alla gestione della piscina comunale. Nell’indagine sono coinvolti due dirigente comunali, quello del settore sport e spettacolo accusato di turbata libertà degli incanti, e quello del settore pubblica istruzione, all’epoca dei fatti incaricato al settore politiche Sociali, per il reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e truffa aggravata.
La carriera politica di Rizza si è sempre concentrata nella piccola realtà di Priolo, uno dei cuori pulsanti del polo petrolchimico aretuseo, in cui ha ricoperto per ben due volte la carica di consigliere comunale e in seguito quella di primo cittadino, entrambe con il centrodestra, nel 2008 e nel 2013, quest’ultima vinta con un plebiscito, oltre cinquemila voti e quasi il 70% delle preferenze.
Il suo nome circola da alcune settimane nell’elenco degli “impresentabili”, redatto anche dal Fatto, dei candidati alla prossima tornata elettorale regionale. Pur non avendo nessuna condanna, ha destato scalpore la notizia dei ventidue capi d’imputazione distribuiti in quattro processi penali a carico di Rizza. Una sfilza di accuse che vanno dalla corruzione fino alla concussione, passando per l’associazione a delinquere, la truffa, l’abuso d’ufficio e la tentata estorsione. Quando la vicenda è diventata di dominio pubblico, toccando anche la sfera nazionale, Rizza ha presentare una denuncia ai carabinieri, per un presunto “corvo” che avrebbe divulgato informazioni false sul suo conto, sollecitando quindi i magistrati aretusei a fare chiarezza. “Sono vittima di una campagna mediatica diffamatoria attraverso blog e siti online”, aveva spiegato nel corso di una conferenza stampa.
Dopo l’arresto, il caso Rizza è stato cavalcato da tutti gli oppositori di Nello Musumeci, che da ex presidente della commissione antimafia regionale non avrebbe vigilato attentamente sui candidati della sua coalizione. “Rassegniamoci, ci vorranno ancora 15-20 anni, quando non cambieremo mentalità nei partiti – commenta Musumeci -. Il sindaco di Priolo era venuto da noi, tre volte, per essere candidato nella lista Diventerà Bellissima e gli abbiamo detto no, perché chi ha problemi con la giustizia, prima pensi a risolverli e poi a tornare a fare politica”.
** Articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano (pag. 9), domenica 15 ottobre 2017 **
Saul Caia
Tra i riconoscimenti più importanti ho ricevuto il DIG Awards 2017, il premio 'Roberto Morrione' 2012, il premio giornalista emergente in Sicilia 'Giuseppe Francese' 2016.
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