Cara di Mineo, primi trasferimenti dei migranti
IL CENTRO d’accoglienza per i richiedenti asilo (CARA) più grande d’Europa chiude i battenti. La struttura di Mineo, che ha ospitato picchi di 4 mila migranti contemporaneamente, era nata come “Residence degli Aranci” riservata ai militari americani di base a Sigonella. Nel 2011 diventa la casa dei migranti, per volere dell’allora ministro dell’Interno leghista Roberto Maroni. Negli ultimi otto anni, è stato al centro di inchieste giudiziarie per la gestione degli appalti, oltre alle rivolte e proteste dei migranti, per il sovraffollamento e le condizioni di vita. Il ministro Salvini ha deciso di chiuderlo entro l’anno, trasferendo i migranti nei centri d’accoglienza straordinaria (CAS). Ieri i primi 50, tutti uomini e senza vincoli familiari, sono stati spostati a Ragusa, Siracusa e Trapani. A differenza di Castelnuovo di Porto, a Mineo non ci sono stati scontri e proteste. “Centocinquanta persone, dal primo ottobre a oggi, volontariamente hanno abbandonato il centro – spiega Francesco Magnano direttore del Cara –, i 1200 ospiti attuali potrebbero essere distribuiti in altri 12 piccoli centri senza dover interrompere il processo d’accoglienza”.
** Articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano, pagina 4, venerdì 8 febbraio 2019 **
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Saul Caia
Tra i riconoscimenti più importanti ho ricevuto il DIG Awards 2017, il premio 'Roberto Morrione' 2012, il premio giornalista emergente in Sicilia 'Giuseppe Francese' 2016.
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