Sea Watch il blocco continua
I 47 migranti resteranno ancora un altro giorno a bordo della nave della Ong tedesca Sea Watch, battente bandiera olandese, ancorata da 36 ore a circa un miglio dalla costa di Siracusa. Inutili le manifestazioni pro accoglienza venerdì in porto e ieri sulla scogliera, inutili i lenzuoli appesi alle finestre dai siracusani che chiedono di farli scendere a terra. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha vietato lo sbarco anche ai minori: “Ma quali bambini, hanno 17 anni, vadano in Olanda”. Nella giornata di venerdì l’ufficio del Difensore dei diritti dei bambini del Comune di Siracusa, in contatto con la nave, aveva comunicato la presenza di minori non accompagnati a bordo della nave della Ong. Per questo la procuratrice per i minorenni Caterina Ajello, aveva scritto alle autorità di far sbarcare i “minori extracomunitari”, affinché potessero essere “collocati nelle apposite strutture”. Ma il Viminale non ha ancora ascoltato il suggerimento.
IL VICEPREMIER, soffermandosi con i giornalisti ai gazebo della Lega a Milano, ha prima attaccato la magistratura, definendo “un’evidente invasione di campo di qualche giudice di sinistra che vuole fare politica” la richiesta del Tribunale dei ministri di Catania di procedere a suo carico per sequestro di persona aggravato per l’abuso di potere nei confronti dei migranti del caso Diciotti. Il leader del Carroccio si è dichiarato “tranquillo” e, aggiungendo che “il Senato è libero” e non ci saranno indicazioni di voto, e anche se gli alleati grillini dovessero esprimersi “a favore non ci sarà crisi” di governo.
Salvini non è indietreggiato neppure dinanzi alle parole di Papa Francesco che da Panama ha definito i migranti “i Cristi di oggi”, e al possibile intervento dalla Conferenza episcopale italiana pronta ad accogliere gli extracomunitari della Sea Watch. “Ne abbiamo visti tanti di immigrati accolti dalla chiesa – ha replicato il ministro – e poi scomparsi in giro per l’Italia, ospitati quindi a spese degli italiani”. Intanto il governo olandese, ieri, ha confermato il suo “no” alla presa in carico dei migranti chiesta dall’Italia. Salvini gli chiede di ritirare la bandiera all’imbarcazione. Si fa sentire anche il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, dal quale dipendono le Capitanerie di porto: la Seawatch, dice su Facebook, ha deciso “di sfidare il mare, puntando verso le coste siciliane che si trovano ad oltre 100 miglia da Lampedusa” anziché riparare in Tunisia, “mettendo irresponsabilmente a repentaglio la salute e la vita dei naufraghi”.
AL MOMENTO la situazione della nave Ong, nonostante il meteo sfavorevole, è tenuta sotto controllo dalla Capitaneria di Siracusa, alla quale non è stata presentata nessuna “richiesta di soccorso”, come spiega al Fatto il procuratore aggiunto di Siracusa Fabio Scavone. “Noi ci preoccupiamo dei profili penali: la possibile necessità di assistenza sanitaria oppure carenza di ali- menti, se ci fosse stato il diniego di soccorso saremmo intervenuti – aggiunge Scavone – ma allo stato attuale la Capitaneria ha chiesto alla Sea Watch se ci fossero necessità e dalla nave non hanno risposto, quindi deduco che al momento non ci siano condizioni igienico-sanitarie tali da avere necessità di un soccorso”.
Per adesso nessuno è salito a bordo della nave tedesca, diversi parlamentari hanno fatto richiesta ma non sono stati autorizzati. Salvini si è detto pronto a farlo. “Stiamo valutando di poter salire a bordo nelle prossime ore – ha detto il ministro – per acquisire tutti i documenti necessari a indagare per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina le persone che aiutano nei fatti gli scafisti e i loro traffici di esseri umani”.
La nave rimarrà alla fonda finché il governo italiano non troverà una soluzione con l’Unione Europea e e con il governo olandese. C’è il rischio di nuovo caso Diciotti, al momento però escluso dal pm Scavone. “È diverso perché quella era una nave militare italiana, con la permanenza nel porto di giorni e giorni – spiega Scavone –, allo stato attuale non abbiamo queste condizioni, vedremo nelle prossime ore e in caso valuteremo eventuali richieste di soccorso”.
** Articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano, pagina 2, domenica 27 gennaio 2019 **
** Credits photo: LaPresse (foto pubblicata nell’edizione cartacea) **
Saul Caia
Tra i riconoscimenti più importanti ho ricevuto il DIG Awards 2017, il premio 'Roberto Morrione' 2012, il premio giornalista emergente in Sicilia 'Giuseppe Francese' 2016.
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