Catania, tre feriti alla manifestazione antirazzista Diciotti
TERMINA CON GLI SCONTRI la manifestazione antirazzista, fino a quel momento pacifica, organizzata nel pomeriggio di ieri al porto di Catania per solidarizzare con i 150 migranti a bordo della nave Diciotti della Guardi costiera. Alcuni attivisti hanno tentato di superare il blocco della polizia in tenuta antisommossa per accedere al molo di Levante. Nello scontro sono rimasti feriti due manifestanti e un poliziotto.
Nel frattempo sull’altro versante della banchina, un gruppo ha tentato di raggiungere a nuoto la Diciotti evitando le lance della forze dell’ordine per avvicinarsi al rimorchiatore. Al corteo, un migliaio di persone, hanno partecipato tante famiglie con bambini, associazioni umanitarie e organizzazioni non governative, ma anche suore, frati francescani e un gruppetto di scout in divisa azzurra. “Davanti alle questioni di umanità e dignità, non ci sono bandiere – spiega Claudio Carbone, responsabile Agesci della zona etnea – non ci siamo coalizioni, siamo qui in difesa della vita. È una questione di umanità”. “Freedom, Hurria, Libertà!”, hanno gridato a squarcia gola i manifestanti sbandierando striscioni e manifesti contro la politica del ministro dell’Interno Matteo Salvini, raffigurato con un fantoccio. “No ai teatrini sulla vita delle persone”, era un altro slogan. Presenti anche tanti mediatori culturali provenienti da ogni parte dell’Africa, in prima linea per solidarietà con i loro fratelli tenuti in “ostaggio” sulla nave. Come Musa Jedo, arrivato nel 2004 dal Sudan, che da diversi anni abita a Roma e lavora a confine con Ventimiglia. “Sono qui per perché se gli italiani esprimono solidarietà ai miei connazionali, non posso non essere con loro. Non c’è confine tra italiani e africani, siamo uniti in questa manifestazione”. Al suo pensiero fa eco Lucine della Costa d’Avorio, da quasi 6 anni a Catania. “I ragazzi della nave sono fuggiti perché scappano dalla guerra e dai problemi che affliggono la nostra terra. Ci parlano dell’assenza dei diritti umani in Africa e poi tengono in ostaggio questo ragazzi”.
** Articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano, pagina 2-3, domenica 26 agosto 2018 **
** Credits photo: © Saul Caia.it **
Saul Caia
Tra i riconoscimenti più importanti ho ricevuto il DIG Awards 2017, il premio 'Roberto Morrione' 2012, il premio giornalista emergente in Sicilia 'Giuseppe Francese' 2016.
Latest posts by Saul Caia (see all)
- Catania, stuprano a turno una 19enne e la filmano al cellulare - 28 marzo 2019
- Amara: “Così io e Verdini volevamo aiutare Descalzi” - 22 marzo 2019
- Mediterranea salva 49 persone. Salvini “chiude” le acque - 21 marzo 2019