La domanda che avrei fatto a Riina

I colleghi del quotidiano online MeridioNews.it mi hanno chiesto, insieme a Dario De Luca (Meridionews), Giacomo Di Girolano (La Repubblica Palermo e TP24) Giuseppe Pipitone (Il Fatto Quotidiano) e Laura Sicignano (Ansa Palermo) di formulare una domanda a Salvatore Riina Junior, di quelle che Bruno Vespa non ha fatto nel corso della video-intervista realizzata per il programma Porta a Porta in occasione della presentazione del libro ‘Riina, Family Life’.

Ecco cosa avrei chiesto a Riina:

Nel suo libro e nel corso dell’intervista non c’è una parola di pentimento in merito agli eccidi commessi da suo padre. Ma cosa si sente di dire e prova nei confronti delle tante famiglie spezzate, degli innumerevoli figli e figlie (alcuni suoi coetanei) che hanno perso un genitore per colpa degli omicidi commessi e decisi dal suo? Come racconterà un giorno ai sui figli o ai suoi nipoti, i crimini e le stragi volute dal loro nonno?

La mia è una domanda rivolta all’uomo Riina, al di là del rapporto personale e intimo che può avere e ha nei confronti della sua «famiglia speciale», come la definisce lui, però a distanza di tanti anni e alla luce delle condanne in via definitiva che ci sono state, non può non prendere una posizione e dare un giudizio, positivo o negativo che sia, sugli omicidi e le stragi che hanno segnato la storia dei siciliani e dell’Italia intera. Perché non prendere una posizione e non rinnegare quel cognome e tutto quello che rappresenta, come in passato hanno fatto molti altri, penso ai casi di Peppino Impastato, Lea Garofalo e del più recente Giuseppe Cimarosa, fa di lui un mafioso stesso.

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Saul Caia

Saul Caia

Giornalista freelance. Dopo alcune esperienze all'estero, tra cui Spagna, Canada e Stati Uniti, sono rientrato in Sicilia. Oggi collaboro con Il Fatto Quotidiano realizzando video e articoli di cronaca e approfondimento.
Tra i riconoscimenti più importanti ho ricevuto il DIG Awards 2017, il premio 'Roberto Morrione' 2012, il premio giornalista emergente in Sicilia 'Giuseppe Francese' 2016.
Saul Caia

Saul Caia

Giornalista freelance. Dopo alcune esperienze all'estero, tra cui Spagna, Canada e Stati Uniti, sono rientrato in Sicilia. Oggi collaboro con Il Fatto Quotidiano realizzando video e articoli di cronaca e approfondimento. Tra i riconoscimenti più importanti ho ricevuto il DIG Awards 2017, il premio 'Roberto Morrione' 2012, il premio giornalista emergente in Sicilia 'Giuseppe Francese' 2016.

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