Il Fatto Quotidiano in edicola con Charlie Hebdo
Ho apprezzato molto l’iniziativa de Il Fatto Quotidiano che ha voluto distribuire insieme al suo giornale una copia del settimanale Charlie Hebdo (costo totale 2 euro), dopo la strage della settimana scorsa a Parigi. Credo sia un gesto di grande solidarietà soprattutto verso dei colleghi vittime di attentato così brutale, e nello stesso tempo favorisce la raccolta fondi per sostenere il periodico satirico.
La cosa che sinceramente (ma forse dovrei comunque abituarmici!) mi ha colpito, è la totale assenza del resto della stampa italiana, che per giorni ha scritto e gridato (sui social network) Je Suis Charlie, ma oggi, che bisognava fare un semplice gesto concreto, non è in prima linea e non distribuisce in allegato al quotidiano una copia del settimanale francese. Purtroppo, ahimè, l’Italia è lo specchio della sua stessa stampa, siamo tutti bravissimi a fare discorsi e moralismi da dietro la scrivania e davanti al computer o le telecamere (la Santanchè aveva promesso: “Voglio pubblicare in Italia il giornale francese”), poi però quando c’è da fare il passo concreto, tiriamo indietro la gamba. Siamo tornati ad occuparci delle solite cose ‘nostrane’ (il Derby, il fuorigioco di Cacares, l’azienda del padre del Premier, le dimissioni di Napolitano, il discorso del Premier all’EU, l’imitazione della Boschi), chiusi nel nostro mondo, fino alla prossima (che dio ce ne scampi!) catastrofe.
Ecco cosa scrive oggi, Il Fatto Quotidiano.it
“Dire, scrivere e titolare “Io sono Charlie” per vestire i panni dei paladini della libertà di stampa e acquistare una copia, un lettore o un click in più è facile. Da una settimana a questa parte i giornali e i giornalisti italiani sono tutti Charlie Hebdo, ma alcuni lo sono soltanto a parole. Tutti gli organi di informazione del Paese hanno seguito e dato la notizia della conferenza stampa con cui martedì 13 gennaio i vignettisti superstiti hanno presentato il nuovo numero del settimanale, che dal 14 sarà distribuito in 25 Paesi con tre milioni di copie. Ovviamente sottolineando il coraggio del ritorno in edicola dopo la strage che ha decimato la redazione una settimana fa. Ma non tutti hanno informato i loro lettori che l’unico quotidiano a pubblicare integralmente il nuovo numero in Italia sarà il Fatto Quotidiano. All’appello mancano alcuni dei giornali più grandi e importanti: pronti a farlo proprio fin dal momento in cui lo slogan ha cominciato a circolare sull’ondata emotiva suscitata dalla tragedia, questi farebbero bene a non nascondersi più dietro un altisonante “Je suis Charlie”, ma a dire più semplicemente “Je suis il gruppo Espresso-Repubblica”, “Je suis il gruppo Messaggero”, “Je suis il gruppo della Stampa”…”
Perché Il Fatto Quotidiano è in edicola con Charlie Hebdo, lo spiega il direttore Antonio Padellaro:
Saul Caia
Tra i riconoscimenti più importanti ho ricevuto il DIG Awards 2017, il premio 'Roberto Morrione' 2012, il premio giornalista emergente in Sicilia 'Giuseppe Francese' 2016.
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