Mafia e Miniere: la strage silenziosa
«L’ultima strage di Cosa Nostra non fa rumore. Non è un omicidio, non sparge sangue a colpi di kalashnikov e non ha bisogno di tritolo. Perché l’ultimo eccidio lasciato in eredità dai boss affonda il suo potenziale di morte in profondità, decine e decine di metri sottoterra, nel silenzio della campagna siciliana».
A scriverlo è il giornalista Giuseppe Pipitone nel suo articolo “Mafia, l’ultima strage silenziosa: i morti di tumore per i rifiuti interrati nelle cave”, pubblicato su Il Fatto Quotidiano.it dove ricostruisce la vicenda di ecomafia legata alle miniere siciliane presenti nel triangolo tra Agrigento, Enna e Caltanissetta. All’interno del pezzo, c’è anche la mia intervista come autore dell’inchiesta Miniere di Stato finalista al Premio Roberto Morrione:
«Fino al 1994 gli abitanti della zona raccontano di aver visto un via vai di camion: nessuno sa cosa trasportassero, ma li vedevano dirigersi verso le miniere che invece avrebbero dovevano essere chiuse da almeno un decennio» racconta Saul Caia, autore insieme a Rosario Sardella della video inchiesta Miniere di Stato. I due giornalisti, durante un sopralluogo nei pressi della miniera di Bosco Palo, si sono imbattuti in alcuni documenti che proverebbero l’arrivo in Sicilia di rifiuti speciali ospedalieri provenienti da Forlì in maniera assolutamente clandestina».
In poche ore la notizia è stata ripresa da diversi organi di stampa e condivisa da numerosi utenti tramite i social network. Ancora una volta gli organizzatori del Premio Morrione hanno segnalato, postando l’importanza dell’inchiesta sulle miniere.
Anche il quotidiano locale GiornaleSicano.it ha condiviso all’interno della sua home page l’articolo de Il Fatto Quotidiano e inserito al suo interno l’inchiesta video trasmessa a gennaio 2012 su RaiNews.
Saul Caia
Tra i riconoscimenti più importanti ho ricevuto il DIG Awards 2017, il premio 'Roberto Morrione' 2012, il premio giornalista emergente in Sicilia 'Giuseppe Francese' 2016.
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